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Educazione Sociale

Scuola Elementare Seguro

15/11/2016

Presso la scuola primaria di Seguro (piazza Don Milani 2), c'è stata la presentazione dei progetti educativi:

  • "Stop al bullismo" (argomento approfondito in questa sede), Link: [1];
  • "Parole non dette".

Ha presentato la Dott.ssa Valerie Moretti. (Presentazione da Scuola Infanzia Settimo Milanese[2][3])

Introduce parlando del ruolo della PREVENZIONE su tre livelli:

  • Primario;
  • Secondario, nei luoghi ad alto rischio;
  • Terziario, quando si è già in presenza di reati.

Concetto di Life skills, inteso col senso di  competenze per la vita, promuovendo il rispetto di sè e dell'altro.

Concetto della finestra delle opportunità per cui ci sono i periodi:

  • infanzia, sempre più ristretta;
  • pre-adolescenza;
  • prima-adolescenza;
  • media-adolescenza, periodo dilatato;
  • maturità, ingresso nella dimensione adulti, quando i soggetti son fuori di casa e sono autosufficienti.

STIMA DI SE'

Base comune degli ambiti bullismo, etc, c'è il concetto della stima di sè, rispetto di sè e degli altri.

Il concetto della stima di sè si esplicita in:

  • quanto sia bravo nel fare una cosa;
  • quello che gli altri pensano di me; qui il rinforzo deve avvenire per premiare lo sforzo più che il risultato altrimenti si rischia una devianza e con conseguente sofferenza sul giudizio degli altri;
  • quello che io penso che gli altri pensano di me.

EMOZIONI

  • Riconoscerle
  • Capire da dove arrivano
  • Esprimerle. Come esprimerle aiuta a "saltare".

C'è poco controllo sul contesto, non aiutano il bambino frasi come:  "non devi essere", "non devi dire". E' piuttosto la modalità dell'espressione che dovrebbe essere modulata. Tendiamo a comprimere ma invece è meglio non nascondere o negare.

IL BULLO

Ha una grande corazza ma sotto c'è una poca stima e rispetto di sè e dell'altro.

Gli egocentrici soffrono:

  • la noia,  non devono essere i genitori a colmare il vuoto, non ne sono responsabili;
  • tutto ruota intorno a sè;
  • la gestione delle frustrazioni.

IL CORPO

Il corpo è uno strumento di comunicazione potentissimo e parla di noi. Il messaggio non verbale è prevalente.

Guardare il linguaggio del corpo proprio e degli altri, evidenziare l'empatia. C'è una responsabilità di tutti nel riconoscimento di tale linguaggio.

Occorre separarsi dalle emozioni dei propri figli. Devono esser loro a gestire le dispute tra pari, magari aiutandoli a capire e capirsi in modo che loro stessi trovino le risposte.

Progetto PAROLE NON DETTE

Composto di 5 incontri, educare alla sessualità. Educarli li protegge perché previene. Un concetto è: "far star bene nel rispetto di sè e dell'altro".

  • ...
  • 3° incontro: "Il tocco". Parlare del "NO", la frustrazione, umiliazione. Ci deve esser corrispondenza perché "se no non vale" nel senso che non ha valore.
  • 4° incontro. Elaborazione delle situazioni di rischio, leggere il proprio corpo e quello degli altri. Ricercare una figura di adulto che che faccia da riferimento, a cui chiedere aiuto per decodificare,  interpretare pensando a "come ci si sente".
  • 5° incontro: "La fiducia". Si fa una distinzione tra Sentimento ed Emozione. Si sono qualificate le persone di riferimento. Tra queste figure, spesso i bambini individuano:
    • i fratelli più grandi, per la complicità;
    • i nonni, perché danno l'impressione di solidità, sono importanti per le loro narrazioni. I nonni sono portatori di un messaggio antichissimo.
    • gli zii.

Progetto STOP AL BULLISMO

Anche in questo progetto come base di partenza c'è un lavoro sul concetto di corpo, sul riconoscimento delle emozioni. Prima si passa attraverso il riconoscimento delle proprie e poi di quelle degli altri.

Si elabora il riconoscimento delle emozioni nelle sfere:

  • Pubblica;
  • Intima, come esempio possiamo pensare alla propria camera da letto;
  • Privata, come esempio pensiamo alla nostra casa e di questa un ruolo importante lo ha la porta di ingresso.

Sono sempre insieme i concetti di: mente, cuore e corpo. Elaborazione della vergogna, dell'imbarazzo e dell'umiliazione.

Il bullo ha un gruppo che lo supporta, nelle situazioni di bullismo sono gli astanti che sconcertano per il loro tacito supporto.

Il rimando è sugli astanti che devono essere responsabilizzati, interrogarsi individualmente, farsi la domanda: "cosa puoi fare tu".

Concetto di distorsioni cognitive, con l'esempio della bambina costretta a mostrarsi in classe per entrare nel "club".

Difronte al dolore domandarsi: "Cosa posso fare io"?

E' un errore pensare di aiutare i bambini dandogli soluzioni da applicare nelle loro liti ma invece occorrerebbe portarli a riflettere in modo che siano loro stessi a trovare le soluzioni.


A termine del corso ci sarà un rimando ai genitori per le conclusioni.


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